Nuovo prigioniero negli Stati Uniti. Jordan Halliday ha iniziato questo gennaio una sentenza di 10 mesi di carcere per essersi rifiutato di testimoniare davanti ad un grand jury federale riguardo alle sue convinzioni politiche. Jordan aveva già scontato una precedente pena per essersi rifiutato di cooperare ed informare le autorità riguardo ad alcuni raid dell’ALF nel 2009 ai danni di alcuni allevamenti di visoni nello Utah, questa nuova sentenza lo incrimina invece per “oltraggio alla corte”, sempre per essersi rifiutato di cooperare e per aver manifestato apertamente la propria opposizione al sistema dei grand jury .
I grand jury sono una particolare istituzione giudiziaria statunitense, largamente utilizzata dalle autorità contro i movimenti sociali, per forzare gli attivisti alla cooperazione, pena il carcere. Non è la prima volta che recentemente attivisti animalisti in America sono incarcerati per essersi rifiutati di cooperare, poco tempo fa era toccato a Scott De Muth e Carrie Feldman .
Come questo sia accaduto a Jordan Halliday è piuttosto soprendente, un articolo di Will Potter sul suo sito “Green is the new red” lo illustra nel dettaglio.
Secondo le carte ufficiali, le ragioni per sottoporre Jordan ad essere interrogato davanti al Grand Jury erano da ricercarsi nel fatto che egli avesse “informazioni riservate riguardo ad un raid all’allevamento Mc Mullin, prima della polizia”. Questa considerazione si basa sul fatto che il 20 agosto 2009 una mail anonima veniva inviata al sito di una stazione televisiva locale, KUTV.com, in cui compariva solo il nome del presunto mittente, “Jordan”, ed in cui si informava dell’avvenuta liberazione di 300 visoni dall’allevamento Mc Mullin e si sosteneva che i visoni sembravano essere “parecchio più felici”. Da questo particolare, l’FBI ha assunto che la mail in questione arrivasse da Halliday ( l’unico “Jordan” che fosse anche un attivista, ha sostenuto il PM in fase processuale), e che di conseguenza se volevano trovare informazioni riguardo all’azione lui era la persona da interrogare.
Jordan ha sempre sostenuto di non avere informazioni sull’azione in questione, e, che se avesse voluto mandare una mail anonima per notificare un crimine federale, probabilmente lo avrebbe fatto senza usare il suo nome proprio.
Durante l’interrogatorio Halliday si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere, ed è stato condannato a 104 giorni di prigione per oltraggio civile alla corte, prima di essere rilasciato gli è stato notificato che era stato nuovamente incriminato, questa volta con “oltraggio criminale alla corte”. Dopo aver saputo che i PM chiedevano 2 anni di reclusione per il reato, Jordan ha deciso di dichiararsi colpevole, e gli sono stati dati altri 10 mesi.
In breve, Jordan sta scontando oltre un anno di carcere ( considerando i 104 giorni già scontati) , esclusivamente per essersi avvalso della facoltà di non rispondere e per aver pubblicamente manifestato e scritto della sua ferma opposizione al sistema dei grand juries ed alla funzione puramente intimidatoria e repressiva di questa istituzione.
I procuratori hanno detto durante il processo: “ è indispensabile che questa condanna non impedisca soltanto il futuro comportamento criminale del soggetto, ma che mandi anche un messaggio appropriato, di modo che come conseguenza involontaria di una sentenza troppo clemente, i sostenitori ed associati dell’imputato non si sentano incoraggiati ad emularne il comportamento irrispettoso”.
Jordan Halliday è in questo momento in prigione per essersi rifiutato di collaborare con lo stato, ed il suo caso è solo l’ultimo di una lunga serie di esempi, in cui la forza repressiva, incapace di dare un nome ed un volto ad anonimi liberatori di animali, si accanisca contro coloro che operano in modo pubblico, pur di soddisfare le crescenti pretese di una industria dello sfruttamento animale in crescente difficoltà nel mantenere pulita la propria immagine sporca del sangue dei milioni di animali massacrati ogni anno in nome del profitto.
Segue la traduzione di una lettera recentemente pubblicata sulla sua pagina di supporto :
Carissimi Amici,
Come molti di voi ormai sanno, io sono ufficialmente dietro le sbarre per scontare la mia condanna ad ulteriori 10 mesi per il mio rifiuto di testimoniare davanti ad un grand jury istituito per impaurire ed intimidire il movimento animalista locale a Salt Lake City, Utah. Andrò più nel dettaglio sui grand juries in un secondo momento. E ‘stato piuttosto sorprendente quando una dozzina di ufficiali degli Stati Uniti hanno fatto irruzione a casa dei miei genitori per arrestarmi. Un’ora prima di visitare la mia casa, si sono presentati al mio lavoro, minacciando un mio amico fino al punto di farlo piangere. Stavo aspettando una visita da parte della mia ragazza pochi giorni dopo il 14 gennaio. Credo che questa sia stata una mossa plateale dal governo per buttarmi giu di morale. Ma, come David Barbarash scrisse una volta, mentre dietro le sbarre, “Hanno il mio corpo fisico in questo periodo di tempo relativamente breve. Non avranno mai il mio spirito, o la mia mente, o la mia volontà. Ed è qui che risiede il vero potere”. Purtroppo, lo stesso non vale per i miliardi di animali che sono imprigionati, rinchiusi nel braccio della morte, vivendo in condizioni orribili, in attesa di morire per le loro pelli, la loro carne o semplicemente perché non servono più al loro scopo. Così, mentre siedo qui a leggere e scrivere lettere, avrò i prigionieri reali nella mia mente, quelli che stanno aspettando la loro condanna a morte, solo perché sono nati di certa specie. Che nessuno di noi dimentichi “i veri prigionieri” in questa guerra.
Ora torniamo al grand jury, non voglio andare troppo nei dettagli sul mio caso, come ho già scritto in passato, potrete comunque leggerne sulla mia pagina di supporto. Ma, di fondo la ragione per cui sono stato chiamato a testimoniare davanti a un grand jury è perché ho dato una mano nel riaprire il gruppo di Salt Lake City della “Animal defense league”. Si stava cercando il modo per ottenere le vie legali adatte per far chiudere per sempre i locali allevamenti di animali da pelliccia in zona. Abbiamo esaminato possibili legislazioni più rigorose per gli allevamenti riguardo a ciò che lo Stato considera “bestiame”. Partendo da questo, animali da pelliccia come i visoni ed altre specie utilizzate per l’abbigliamento NON sono considerati “bestiame” e quindi non devono essere curati e controllati almeno una volta ogni 24 ore, come nel caso di mucche o altri animali. Stavamo lavorando per approvare una legge per riclassificare le specie da pelliccia come “bestiame”, prendendo in esame anche l’inquinamento prodotto e leggi più severe di contaminazione per gli allevamenti da pelliccia.
Mentre stavamo facendo questo, in Utah sono avvenute una serie di liberazioni di visoni. Alcuni giorni dopo il primo raid, mio padre è stato visitato dall’FBI. Gli hanno fatto domande relative alle mie attività. Egli, purtroppo, li ha informati che non vivevo più lì e il giorno dopo ricevetti la loro visita al mio lavoro. Ho detto loro di andarsene, mi hanno minacciato con una ingiunzione a presentarmi davanti al grand jury e 6 mesi più tardi la loro minaccia diventava realtà, avevano citato in giudizio me e un’altra persona. Essendo ben conscio dell’uso dei grand jury per intimidire gli attivisti di base locali, sono rimasto molto amareggiato nel vedere una tale mancanza di comprensione e voglia di risposta da parte della comunità politica locale, nel timore che altri dopo di me potessero essere sospettati o colpiti dalla repressione. Questo è stato molto scoraggiante e uno dei miei tanti motivi ho scelto di dissociarmi da molte persone di questa comunità.
Ecco il mio messaggio per tutti voi: Non importa che io non sapessi nulla di QUALSIASI attività illegale riguardo alla liberazione animale, o su qualsiasi altra azione inerente a queste tematiche. Oggi i grand jury sono utilizzati esclusivamente per spaventare, terrorizzare e intimidire. Questo è tutto, chiaro e semplice, non credere alle bugie dei governi che sostengono di utilizzarli per “risolvere crimini”. La verità è che, se avevano qualche informazione, non sarebbero venuti a cercare attivisti che operano alla luce del sole come il sottoscritto. E ‘una caccia alle streghe, tutti i movimenti politici e sociali devono assumere una linea dura di non cooperazione di fronte ad un mandato di comparizione del grand jury. Più resisteremo, meno è probabile che vi saranno mandati di comparizione per altri attivisti in futuro. Nel mio caso, la mia testimonianza non era in alcun modo a loro necessaria (non che io avessi qualcosa da offrire in ogni caso )in quanto indipendentemente da questo hanno incriminato due persone per i raid negli allevamenti avvenuti nel 2008. Sono stati anche in grado di paralizzare attività e successi dei gruppi locali, e ribadiamolo, perfettamente legali come ADLSLC.
Come Eli Rosenblatt una volta scrisse: “Con il grand jury lo stato ha incorporato in esso e nelle sue leggi un meccanismo per coprire le sue reali motivazioni di repressione del dissenso nei confronti delle sue istituzioni oppressive, paventando qualche grande minaccia alla sicurezza pubblica o alla sicurezza nazionale da parte di attività terroristiche, lo stato può imprigionare chi si rifiuta di parlare, chi non fornisce informazioni al governo su se stessi o altri. Il dipartimento di giustizia e le agenzie di intelligence hanno così preso di mira, interrotto le attività o incarcerato numerose persone negli ultimi decenni, semplicemente per la loro opposizione alle politiche del governo degli Stati Uniti. ”
Sebbene scritto quasi 2 decenni fa tutto questo è ancora valido.
Sebbene io sia un attivista che opera in modo legale, non sorprende vedere un aumento esponenziale delle attività illegali. Quando la gente ha di fronte un caso come il mio, dove sto scontando oltre 14 mesi di galera per nulla, è ovvio il motivo per cui si decida di operare in anonimato dove si è maggiormente efficaci e vi sono molte meno possibilità di essere scoperti, perché non si mostra il proprio volto al pubblico, per esempio durante le proteste.
Per riassumere, abbiamo bisogno di educare e diffondere informazioni sull’uso repressivo e illegale dei grand jury e abbiamo bisogno di conoscere i nostri diritti in generale e informare gli altri. Vi invito con urgenza, urgenza ed urgenza PER FAVORE a leggere testi sui grand jury ed informare gli altri in modo che quando, non sia mai, voi o la vostra comunità verrete citati in giudizio sarete pronti … e potrete resistere! RESISTERE! RESISTERE!
In fondo una cosa l’hanno azzeccata, io nutro disprezzo per il sistema dei grand jury.
Con Amore,
Jordan
Post scriptum: Vi prego di scrivere, mi piacerebbe potervi leggere. Le lettere sono come ossigeno per i detenuti, ci aiutano a sapere che esiste qualcuno la fuori e che a qualcuno importa. Controllate la mia pagina di supporto prima, perché temo di essere trasferito a breve. Grazie ancora per tutto il supporto. Non vedo l’ora di poter contare su nuove amicizie. Anche se non sai cosa dire, una cartolina che dice “Come va?” è sufficiente per farmi sapere che qualcuno è là fuori.