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Fiera internazionale della pelle e della pelliccia sotto attacco ad Istanbul

Riceviamo e traduciamo, riassumendo a grandi linee il resoconto di una manifestazione tenutasi a Istanbul il 18 gennaio 2012, in cui una cinquantina di persone si è ritrovata per manifestare contro la “sesta fiera internazionale della pelle e delle pellicce”. Crediamo sia importante diffondere quanto succede in altri paesi, soprattutto in quei luoghi dove questa lotta non ha una lunga storia ed una grande diffusione, e dove spesso la rabbia delle persone si esprime con una  determinazione ed una genuinità che non possono che ispirare positivamente. Numerosi i gruppi coinvolti tra cui “Sound of Resistance” , “ Iniziativa per il fiume Ergene” oltre ad altri attivisti ed anarchici per la liberazione animale.
Lo striscione centrale di apertura recitava “ La crudeltà non è mai andata così di moda” e dopo essersi ritrovata nella piazza centrale di fronte alla fiera, che si teneva al “Tüyap Convention and Congress Center” di Istanbul, la piccola folla ha iniziato a muoversi con decisione al ritmo dei tamburi. Un primo tafferuglio è avvenuto tra manifestanti a volto coperto ed alcuni giornalisti, che tentavano di rubare alcune immagini di attivisti mascherati per poter poi manipolare  sui media quanto avvenuto durante la giornata.
Dopo aver raggiunto l’area di ingresso davanti salone fieristico parte del gruppo ha iniziato a scrivere alcuni slogan a tema liberazione animale, non appena davanti il portone di entrata sono stati lanciati fumogeni e bombette di vernice rossa, a ricordare il sangue che gronda dalle mani di coloro coinvolti in questo business milionario. Alcune delle bombette hanno colpito poliziotti e guardie private che impedivano l’ingresso del corteo all’interno del padiglione, causando alcuni momenti di scontro tra alcuni manifestanti e le guardie.
A seguire, la traduzione integrale del comunicato del gruppo turco “Freedom to Earthriguardo all’accaduto ( alcuni punti possono suonare poco corretti o incompleti dal punto di vista formale, ma si è ritenuto comunque di proporre lo scritto integralmente):
– Noi, come associazione “Freedom to Earth”, abbiamo contestato  il 6 ° Salone Internazionale della Pellicceria & della Pelle ed il centro congressi TÜYAP che ha voluto ospitare questo evento. Perché là dentro, le aziende che espongono le loro pelli di alta moda e le loro pellicce, stanno facendo un sacco di soldi grazie al massacro di animali giorno dopo giorno ed in tutto il mondo, grazie al capitalismo industriale.

Ogni anno, più di 50 milioni di animali vengono massacrati solo per le loro pellicce. 85% di quegli animali devono spendere tutta la loro vita in gabbie molto strette, l’uno ammassato sopra l’altro, con scarsità di cibo e acqua. Animali che vivono in questo tipo di condizioni spaventose si ammalano e / o  si auto-mutilano di continuo a causa della totale assenza di cura. Non riescono a vivere un momento di pace per la loro intera esistenza. Soprattutto quelli selvatici arrivano ad auto-ferirsi rosicchiando i loro corpi a causa della schiavitù  imposta tirannicamente da alcuni esseri umani.

Gli animali catturati durante la loro vita naturale così come gli altri fatti nascere schiavi  vengono tutti massacrati solo per il profitto degli allevatori e dei pellicciai e la vanità dei loro acquirenti. Mentre cani, gatti e procioni in Cina sono spellati vivi e fatti morire  lentamente con atroce sofferenza, in Canada, i cuccioli di foca  vengono ammazzati con mazze uncinate sfondate nel cranio. L’applicazione di scariche elettriche ai genitali, avvelenamento da sostanze chimiche, la bollitura da vivi,  la rottura dell’osso del collo e l’intrappolamento sono solo alcune delle crudeltà inferte sugli animali che sono in grado di sentire il dolore fisico, proprio come gli esseri umani fanno. L’industria della pelliccia e della pelle promuove direttamente alcuni di questi metodi, come dare scosse elettriche attraverso una sbarra di metallo inserita nel retto dell’animale in quanto causa il minimo danno alla pelliccia. Questo dimostra come il capitalismo reifichi la natura ed i suoi abitanti in nome del profitto.

Sappiamo poi che pellicciai usano prodotti chimici tossici chiamati “formaldeide” per la conservazione dei loro “prodotti”’. Rispetto alla produzione di pelliccia “tradizionale”,  l’uso di quelle sostanze chimiche causa 15 volte più inquinamento ambientale. Gli allevamenti oltre ad essere direttamente responsabili di milioni di animali schiavizzati , lo sono anche per la fuoriuscita nelle acque sotterranee e nei fiumi di tonnellate di ammoniaca. Le sostanze chimiche che vengono utilizzate nel settore pelle sono un serio danno per l’ecosistema. Il fiume “Ergene” in Tracia è ormai così inquinato da essere un pericolo per le specie che lo abitano: la zona è uno dei centri principali di lavorazione della pelle.  Anche per questo ribadiamo la nostra opposizione alle industrie del cuoio e della pelliccia, che danneggiano gravemente l’ambiente in cui viviamo.

Anche se noi non approviamo l’esistenza stessa, l’operato ed il lavoro di queste industrie, dobbiamo menzionare anche che il loro approccio volto allo sfruttamento della vita si estende anche su coloro che lavorano per le industrie stesse. Quello che loro fanno agli animali oggi è stato imposto anche ad esseri umani, soprattutto durante lo schiavismo. I lavori peggiori all’interno di queste industrie sono svolti da lavoratori impoveriti dal capitalismo, e la loro condizione rende questi ultimi totalmente privi di sensibilità ed empatia verso gli animali a loro volta oppressi.  Vi sono persone che devono lavorare senza alcuna tutela in atelier-fabbriche ammalandosi di malattie allergiche e carcinoma a causa degli effetti dannosi di sostanze tossiche. A Bolu – Gerede, lavoratori del cuoio sono in sciopero a causa della mancanza di condizioni di lavoro accettabili e per questo sono stati spruzzati di spray urticante dalla polizia, sostenuta dal capitale e del governo. Non abbiamo dimenticato quello che i lavoratori DESA hanno sperimentato prima e durante la loro resistenza quando sono stati licenziati solo per essersi iscritti al sindacato. Quindi questo settore industriale utilizza e sfrutta gli esseri umani, proprio come l’ambiente e gli animali, al fine di perseguire la sua sanguinosa attività.

La struttura mentale antropocentrica che ci viene imposta , e la fibra morale che legittima il capitalismo sono costantemente causa di distruzione incosciente degli animali, degli esseri umani e della natura; discriminazioni come specismo, razzismo e il sessismo sono diverse forme  di dominio e sono fondamentalmente collegate l’una all’altra. Vogliamo che ogni tipo di discriminazione, di gerarchia e relazione oppressiva finisca, altrimenti gli esseri umani continueranno ad essere causa di innumerevoli disastri a causa di questa cultura del consumo. Noi, come gruppo “Freedom to earth” combattiamo per la liberazione di tutte le specie contro ogni forma di egemonia e rifiutiamo qualsiasi tipo di oppressione e di discriminazione sugli altri esseri viventi.
Vogliamo si sappia che la volontà di oppressione verso gli animali sta anche distruggendo l’umanità. Vogliamo precisare che non dobbiamo sfruttare gli animali per vestirci o nutrirci, non vi è nulla di accettabile in questa crudeltà ed ogni singola espressione dell’industria dello sfruttamento animale deve finire. Quindi, è in questo contesto che diciamo che le industrie che massacrano animali, sfruttano le persone e devastano l’ambiente, così come i governi che permettono queste atrocità, sono tutti assassini.
Di conseguenza ci appelliamo a tutte le persone che rispettano la vita ed i diritti fondamentali, perché smettano di utilizzare cuoio o prodotti in pelliccia e combattano contro le industrie capitaliste che sfruttano il vivente e distruggono la natura.

Libertà per uomini, animali e la terra!

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