Lo specismo permea la società in cui viviamo nei suoi aspetti più molteplici.
Fonda le sue radici nella concezione dell’ “altro”, sia esso umano o animale, come qualcuno /a funzionale alle nostre esigenze e benefici. Questo tipo di percezione, che nel corso della storia ha giustificato violenze, torture e sofferenza ardue ad immaginarsi ai danni di chiunque fosse ‘altro’ rispetto al gruppo dominante, ha trovato nella società consumista una particolare forma di espressione : se infatti, prima dell’era industriale e dell’inizio del moderno processo di urbanizzazione, la violenza nei confronti dell’ ‘altro animale’ era largamente esercitata in maniera diretta (ad esempio la macellazione degli animali veniva gestita autonomamente, a livello familiare), oggi quello stesso tipo di violenza è stata meccanicizzata, sistematizzata, ed è gestita dall’industria in maniera indiretta.
Le persone consumano carne, latticini, uova ed altri prodotti dello sfruttamento animale senza sapere, né voler sapere, che cosa comporti la loro produzione.
Grazie alla propaganda pubblicitaria da parte delle aziende coinvolte nello sfruttamento animale, che dipinge le mucche libere su prati in fiore e galline che scorrazzano libere nell’aia di bonari contadini, l’orrore di macelli ed allevamenti viene sepolto lontano da occhi e coscienze, inimmaginabile per la maggior parte delle persone. Si tratta di una involontaria ed indotta alienazione dalla realtà, funzionale al profitto delle lobby dello sfruttamento.
Questo tipo di dinamica si esplicita chiaramente, ad esempio, in occasione di feste e ricorrenze religiose che prevedono la macellazione di un determinato animale, come ad esempio l’agnello durante la Pasqua. Sebbene la maggior parte delle persone inorridirebbe all’idea di dover macellare un agnello direttamente, milioni di animali vengono sgozzati per finire sulle tavole dei credenti , ligi al rispetto delle tradizioni, poco importa se queste richiamino alla millenaria oppressione di chiunque sia ‘altro’ rispetto alla religiosa concezione patriarcale-antropocentrica del mondo.
Domenica 17 e domenica 24 marzo saremo in strada per mettere in evidenza questo contrasto, e proporre la realtà dello sfruttamento animale agli occhi delle persone attraverso immagini ,video provenienti da allevamenti, macelli ed altri luoghi di sfruttamento e la diffusione di materiale gratuito.
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Domenica 17 marzo – h15 -18:30 – via San Lorenzo, Genova
Domenica 24 marzo – h15 -18:30 – via San Lorenzo, Genova
Per mostrare le storie di tutti/e coloro che, anche in questo momento, nascono, vivono e muoiono in una gabbia, per divenire beni di consumo o scarti di produzione.
Per la fine dello specismo, per la liberazione animale
Liberazione Animale Genova
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Liberazione Animale Genova è un gruppo che si batte per la liberazione di ogni essere vivente, si tratti di animali umani o non umani, dall’oppressione e dalla discriminazione. Una lotta per la liberazione animale non può che essere lotta politica. Politica intesa come gestione consapevole ed autonoma del vivere comune e non come politica dei partiti e delle istituzioni, della quale nulla ci importa.
Per questa ragione chiunque non si riconosca nei nostri contenuti e manifesti idee o atteggiamenti fascisti, razzisti, sessisti, omofobi ed autoritari, ovvero esponga simboli e sigle riconducibili a tali idee, non sarà accettato /a alle nostre iniziative.