Vogliamo esprimere, come gruppo locale Liberazione Animale Genova, la nostra solidarietà alle persone arrestate sabato 28 Aprile a Montichiari, dopo la liberazione di un imprecisato numero di cani beagle dall’allevamento Green Hill.
La rabbia ha preso il sopravvento e si è concretizzata in un gesto stupendo, poco ci importa se dettato dalla irrazionale motivazione del momento, o da una ragionata riflessione: una liberazione resta tale e trova in sé stessa la propria giustificazione, senza necessità di analisi a posteriori su cosa la abbia determinata, sul perché alcun* abbiano deciso di non attendere ancora che qualcun altro scegliesse per loro. 25 o forse più individui sono stati strappati ad una vita di atroci agonie e continua sofferenza, e la gioia di questa consapevolezza ha investito il movimento per la liberazione animale, ovunque nel mondo sono iniziate ad apparire le immagini di quei cuccioli passati oltre al filo spinato, quasi a voler rendere viva immagine il concetto stesso di “liberazione”, l’idea che oltre fili spinati e catene che questa società schiava del profitto impone ci possa essere altro, una vita degna di essere chiamata tale .
I nostri pensieri vanno a coloro che possono ora vivere liberi, e soprattutto a tutt* coloro che invece sono rimasti dentro alle gabbie, in quello come in milioni di altri allevamenti in tutto il mondo, vittime di una cultura antropocentrica, gerarchica, specista.
L’entusiasmo e la motivazione che questo momento ispira si accompagnano alla volontà di non perdere una prospettiva di analisi lucida su quanto stia accadendo, e soprattutto su chi stia utilizzando questi eventi per accrescere la propria mai sedata sete di affermazione individuale.
Pensiamo sia giusto precisare in questo clima di generale confusione che non troviamo affinità alcuna con i contenuti che il gruppo organizzatore della manifestazione di Sabato , “Occupy Green Hill”, ha espresso durante la campagna, nel particolare pensiamo ci siano responsabilità precise nell’aver accettato (più o meno passivamente) la collaborazione della ormai onnipresente Michela Vittoria Brambilla, ex ministro del turismo per il governo Berlusconi, personaggio espressione di una politica istituzionale che riteniamo non solo estranea alla lotta per la liberazione animale come da noi intesa, ma avversaria alla stessa, in quanto rappresentante e difensore di una struttura gerarchica, oppressiva, razzista, sessista e specista che esplicita sé stessa anche e soprattutto in luoghi come Green Hill. Poco ci importa il suo essere “animalista” o meno.
L’azione di Sabato ha espresso una evidente, sebbene spesso ignorata, verità : nessuno di noi ha bisogno di delegare ad altri ciò che vorremmo accadesse, non abbiamo bisogno di politici che determinino il nostro ed altrui destino, né di profeti che ci dicano ciò che è giusto o sbagliato. Le mani e la testa di ognun* sono i motori del cambiamento che può portare alla liberazione di ogni essere vivente, non certo le parole vuote di chi disperatamente usa l’indignazione popolare per guadagnare voti e popolarità a buon mercato.
In questo momento in cui tutti, anche coloro che forse non ci avevano riflettuto sino ad ora, possono vedere come uno Stato si comporta nei confronti di coloro che decidono di violarne le leggi imposte ( che non difendono quei cuccioli, ma coloro che ne quantificano le vite in termini di migliaia di euro persi o guadagnati) pensiamo sia importante ricordarci di tanti altri, meno celebri, liberatori e liberatrici, che in altri luoghi ed in altri modi hanno fatto esattamente ciò che è stato fatto sabato, e che in alcuni casi ne stanno pagando il prezzo dietro le sbarre.
Apprendiamo con gioia del rilascio delle/degli arrestat * e rinnoviamo la nostra solidarietà e supporto in previsione del processo.
Per una reale liberazione umana, animale e della Terra,
Liberazione Animale Genova